Modello: Lincoln Navigator (2000)
Marca: Autoart
Numero di catalogo: 72762
Anno di produzione: ---
Pezzi prodotti: --
Aperture: 6
Prezzo Medio di mercato: non inferiore a 100 Euro
Il marchio Lincoln viene usato dalla Ford per proporre la serie più lussuosa dei suoi modelli, infatti la Navigator non è altro che la Ford Expedition con il frontale ed i fari posteriori specifici, interni e finiture di maggior pregio rispetto alla sorella Ford.
Il modelli nasce nel 1998 e rimane invariato sino al 2002 con la presentazione della seconda serie.
Questo grosso SUV (la lunghezza è superiore ai 5 metri) è spinto da un V8 di 5,4 litri di cilindrata, la cui potenza è di appena 230CV per il monoalbero, sostituito nel 1999 da un bialbero DOHC 32 valvole con potenza pari a 300CV (quello riprodotto dalla autoart).
La vettura è da noi conosciuta per le continue apparizioni nei polizieschi made in USA, usata soprattutto dall’FBI, da qui la mia scelta nell’acquistare il modello di colorazione nera (viene proposto anche bianco).
Pur essendo un nero pastello, la verniciatura è lucida e priva di imperfezioni.
Per l’imponente e squadrata fiancata posso osservare che purtroppo mancano i vetri delle porte, le maniglie ben cromate sono realizzate da un supporto plastico; è inoltre presente una tampografia sulla porta anterore con la scritta Navigatori ed il piccolo logo Lincoln è presente sull’appendi aerodinamica prima del terzo finestrino, loa cui apertura a compasso è rappresentata solamente da un puntino in rilievo sul vetro. Ottimi gli specchietti che riprendono correttamente la calotta in tinta ed il supporto in plastica opaca.
I cerchioni sono ben cromati e le coperture sono realizzate in gomma morbida e riproducono realisticamente il battistrada. Nota assolutamente negativa per quanto riguarda i freni: sono solo presenti i dischi in plastica: trovo che sia grave per un modello da oltre 100 Euro l’assenza delle pinze freno.
Nulla da eccepire sul frontale: L’ampia mascherina a liste verticale è ottimamente riprodotta, come molto realistici sono i proiettori principali e i fari di profondità. Il modello ha anche lo schermo aggiuntivo per proteggere il cofano dai sassi e dagli insetti. Un pelo più definiti avrebbero potuto essere i tergicristallo.
La parte posteriore è quella che mi ha deluso maggiormente: sono presenti e ben visibili i pin di fissaggio delle luci poste sul baule, e per quanto riguarda le luci principali, la forma del fanale non è corretta in quanto sulla vettura non sono divisi in tre settori in rilievo; infine la piccola serratura è solamente riprodotta in tampografia come le scritte identificative.
Meglio il grande portatarga cromato che incorpora anche le realistiche luci di retromarcia, al contrario del terzo stop che è solamente una striscia colorata di rosso nello stampo del portellone.
Come di consueto l’abitacolo è ricco di particolari, chiare e ben definite le tampografie e le decals, ma su un modello di questa fascia di prezzo sarebbe consono un uso di materiali migliori e di particolari realizzati in stampi diversi, entriamo nei dettagli: il cruscotto anche se è in plastica rigida e liscia, simula comunque in modo accettabile il rivestimento in pelle; è ben definita le tampografia dell’inserto di radica.
Le decal per i quadro strumenti è molto ben dettagliata e definita e sono presenti le tampografie sui numerosi pulsanti di comando dell’autoradio e del clima. Il tunnel centrale è anch’esso ben riprodotto non trascurando il grande vano portaoggetti e i consueti (per le auto americane) alloggiamenti per le lattine, avrebbero potuto rendere apribile il cassetto portaoggetti.
I sedili al solito sono costruiti utilizzando plastiche rigide e sono realizzati in stampo con tutta la parte di sostegno sottostante che è inspiegabilmente priva dei comandi per la movimentazione elettrica (a meno che questa versione non li avesse sul bracciolo delle porte) delle stesse poltroncine che hanno il pregio di avere i braccioli mobili.
Analogo discorso per le due poltroncine posteriori: costruite in plastica rigida, senza i comandi della regolazione; il coperchio dell’ampio portaoggetti è in stampo con il mobiletto e inspiegabilmente sono assenti le cinture di sicurezza: trovo ancora una volta che sia una grave mancanza per un modello prodotto dalla Autoart.
Concludo segnalando il rivestimento in vellutino sul fondo dell’abitacolo e il bel rivestimento del soffitto munito della consolle superiore e aggiungo lo scarso angolo di apertura delle portiere.
Il motore rappresentato è il 32 valvole da 300CV, visibile dalla scritte posta sulla cassetta del filtro dell’aria e dalla distribuzione di alcuni componenti: è sufficientemente completo e dettagliato, le uniche decals scritte sono presenti sulla batteria. Il cofano motore permane in posizione aperta per pochi istanti, poi si richiude: è un noto tallone d’Achille dei modelli Autoart, che se solo facesse le cerniere con i leveraggi come nel modello reale, o perlomento dotasse il modello dell’asta di blocco del cofano non avrebbe sempre questi gravi problemi.
Il baule è rivestito in velluto ed è prevista la terza fila di sedili, ancora una volta realizzata con plastica rigida e non ripiegabile, né asportabile (come rimpiago il vecchio Pajero 7 posti). Ancora una volta segnalo l’assenza delle cinture di sicurezza e l’impossibilità di tenere aperto il portellone, che ha pure l’aggravante di avere uno scarsissimo angolo di apertura.
Il fondo è come consueto ben dettagliato e completo di tutti gli organi meccanici, di un bello scarico munito di paratie. Le sospensioni sono ben riprodotte, ma purtroppo come consuetudine non sono funzionanti.
In conclusione è un modello che obiettivamente non posso bocciare, ma all’epoca era venduto ad un prezzo alto (rispetto la media) e non riesco a giustificare le tante economie e mancanze riscontrate, riuscendo a strappare la sufficienza per il mio rapporto qualità – prezzo.
Mi è particolarmente piaciuto:
Proiettori e fari supplementari anteriori
Mascherina anteriore
Decals e tampografie abitacolo
Non mi è piaciuto
Impianto frenante con l’assenza delle pinze freno
Luci posteriori non corrette, dotate di pin di fissaggio e terzo stop solamente verniciato
Assenza delle cinture di sicurezza della II e III fila.