Modello: Mini Countryman Cooper S
Marca: Schuco
Materiale: metallo e plastica
Numero di catalogo:
Anno produzione: /
Pezzi prodotti: /
Aperture: 1
Listino: 40 euro
Prezzo di acquisto: 19,95 euro (negozio tedesco tramite Ebay)
La Countryman è la prima Mini a quattro porte della storia. Ed è anche la prima a superare la lunghezza di 4 metri. E' stata presentata al salone dell’automobile di Ginevra del 2010 ed è proposta con una vasta gamma di motorizzazioni, sia benzina che gasolio, e con due tipi di trazione: anteriore e integrale, derivata dal sistema X-drive Bmw. La gamma si è completata col passare dei mesi, comprendendo le super sportive John Cooper Works e le pepate a gasolio SD da 143 CV. La carrozzeria è totalmente inedita, e diversa dalla classica Mini berlina e dalla Clubman, ma l’auto si riconosce a prima vista come facente parte della famiglia Mini.
Il modello da me testato è in versione Cooper S ed è di produzione “regolare” Schuco, non promo. La differenza tra promo e non promo sta principalmente nella tiratura di esemplari e nella disponibilità di colori. Questa è realizzata in 1000 pezzi, come indicato sulla basetta, e l’ho scelta del colore che mi piace di più per quest’auto, l’azzurro metallizzato. Come promo non c’è molta fantasia per quel che riguarda i colori, e oltretutto adesso mancano anche dal sito.
La verniciatura si presenta brillante, uniforme e del giusto spessore e, come detto prima, di un colore che secondo me rende al meglio su questo modello. Gli specchietti retrovisori hanno il guscio in tinta carrozzeria e il braccio in plastica nera, nonché la superficie riflettente. Le maniglie delle portiere sono realizzate in plastica cromata separata. Così come cromata è la modanatura alla base dei finestrini che percorre l’intero perimetro della macchina. Le prese d’aria laterali dietro i parafanghi anteriori sono ben riprodotte e complete della “S” indicante l’allestimento.
Il design “tormentato” del paraurti posteriore è reso alla perfezione, con le prese d’aria laterali, il tappo che nasconde il gancio per il traino di emergenza, l’inserto nero nella parte bassa e il doppio tubo di scarico cromato e forato. Sempre piacevole la presenza delle targhe, tedesche di Norimberga.
Altro pezzo di bravura la fanaleria. Nei fanali anteriori si vedono bene le parabole e ci sono anche le frecce giallo/arancioni, nonché i fendinebbia nel paraurti. Posteriormente le luci sono veramente belle, sembrano trasparenti, con parte rossa e bianca per frecce e luci di retromarcia, e cornice del fanale cromata.
Sul cofano motore e sul portellone posteriore troviamo gli stemmi Mini fotoincisi che fanno la loro bella figura, e rendono incomprensibile la scelta di riprodurre la scritta Cooper S solo verniciata. Ben riprodotti i tergicristalli e il tergilunotto, delle giuste dimensioni, così come l’antenna della radio sul tetto, completa di base e in scala perfetta.
La mascherina anteriore e la grossa presa d’aria nella parte bassa del paraurti hanno la trama in rilievo ma non sono purtroppo passanti, mentre sono forate le due prese d’aria ai lati dei fendinebbia.
La presenza del tetto panoramico trasparente permette di godere di una bella vista degli interni, tipicamente Mini, col grande strumento centrale a sfondo bianco, quello più piccolo dietro il volante (a sua volta ben riprodotto, con stemma centrale e comandi sulle razze), le bocchette dell’aria, e tutti i comandi a levetta nella console centrale.
Venendo alle ruote, il modello monta i cerchi bianchi disponibili come optional, con stemma Mini al centro e che lasciano intravedere i dischi dei freni e le pinze. Personalmente non mi piacciono affatto; li avrei visti meglio su un modello nero.
Come da richiesta del gruppo Bmw/Mini ai produttori dei propri modelli, il cofano motore è apribile. All’interno troviamo la riproduzione del motore, in un unico pezzo di plastica nera, senza distinzione tra parti meccaniche e vaschette dei liquidi e senza etichette. Bisogna però ricordarsi che parliamo pur sempre di un 1/43.
In sintesi, trovo che Schuco non si sia smentita nemmeno questa volta, anche se le prese d’aria cieche, essendo così grosse, sono abbastanza brutte da vedere, e altre marche dello stesso livello le riproducono passanti.