Modello: VW 1600L Variant
Marca: Minichamps
Materiale: Metallo e plastica
Numero di catalogo: 100051010
Anno di produzione: ---
Pezzi prodotti: ---
Aperture: 4
Prezzo Medio di mercato: oltre €85 (factory sold out da tempo), 80-85 € quando era in produzione.
Prezzo di acquisto: € 70 (novegro).
Insieme alla più grossa 410, la 1600 rappresenta il canto del cigno della produzione VW “tutto-dietro”.
Questa media fu prodotta dalla VW con scarsi riscontri commerciali come possibile sostituta del Kafer, quando già il gruppo tedesco commercialmente navigava in cattive acque, avendo solo il famoso (ma già anzianotto) kafer come unica fonte di guadagno. Poi arrivò la matita di Giugiaro con la Golf e le sorti di un possibile / probabile fallimento si capovolsero.
Il modello prodotto tempo addietro dalla Minichamps riproduce l’ultima evoluzione del 1970 (la produzione cessa nel 1973) e nonostante il progetto tutt’altro che recente, ha delle piacevoli rifiniture e attenzioni tutt’oggi non comune, tanto che lo considero tra i minichamps meglio riusciti (i migliori per la mia sensibilità sono tutti di quest’epoca).
La 1600 era commercializzata in 3 versioni: oltre questa Varian, si può completare la gamma con la berlina e la coupé; la Varian a sua volta era venduta nelle varianti stradale (come il modello), polizia e vigili del fuoco stradale.
La versione provata è verniciata in modo impeccabile di un bel rosso (esiste anche la bianca e silver); esteriormente non sono pochi i particolari che mi hanno favorevolmente impressionato:
Il frontale ha la targa in primo piano, dove abitualmente si troverebbe la calandra, sono riprodotte correttamente le spesse giunte della parte centrale con i parafanghi, i fari e le luci supplementari risultano abbastanza reali con una buona mimetizzazione dei poilini di fissaggio. Un plauso alla realizzazione della fascia in gomma del paraurti ottimamente cromato: anche se solamente verniciata ha una precisione da sembrare a prima vista un particolare in aggiunta. Il logo VW anche se solo tampografato è preciso. I tergi in materiale plastico sono correttamente formati ed hanno la parte a contatto con il vetro verniciata in nero opaco a simulazione del gommino.
La fiancata è caratterizzata dal filetto cromato realizzato in tampografia, ma senza sbavature e dalla estesa presa d’aria posteriore realizzata in bassofondo e verniciata in nero tanto da richiedere un’osservazione attenta per capire che sia effettivamente cieca.
Un plauso per il realismo trasmesso dalle cornici dei vetri (anche il cristallo ed il lunotto) con una precisa cornice cromata inserita nel nero in rilievo per una perfetta simulazione della guarnizione..
Molto ben riprodotte anche le ruote dotate di un’eccellente coppa cromata.
Infine la lunga antenna in acciaio è fornita da montare per evitare che si deformi inscatolando il modello.
Il posteriore è dominato giustamente dal grande portellone il cui lunotto è correttamente privo di tergi e sbrina vetro; sia la cromatura della sporgenza che ospita le luci di targa, sia la targa identificativa del modello sono solamente tampografate e non in fotoincisione. Purtroppo l’ampia persa d’aria inferiore non ha lo stesso realismo di quelle laterali, come migliorabile è il terminale di scarico, soprattutto per via di una scelta cromatica non esaltante.
L’interno spartano, come deve essere è comunque realizzato con plastiche di buona qualità, ben assemblato e rifinito; solamente la tasca morbida dei pannelli porte lascia un poco a desiderare poiché replicata in stampo in plastica rigida, come purtroppo anche la maniglia apertura sportelli.
Degne di nota al contrario le particolari maniglie a laccetto poste sulla parte superiore dell’abitacolo replicate esattamente senza imperfezioni (visibili nella fotografia del posteriore).
Ben riuscito il cruscotto bicromatico, il semplice quadro strumenti a tre indicatori circolari; solo discretamente mimetizzate le cerniere a molla poiché per consentirne l’alloggiamento è stato rifilato il rivestimento delle portiere.
Il vano anteriore adibito come secondo baule è parzialmente rivestito in plastica con la secondaria (ma non trascurabile funzione) di nascondere parzialmente le cerniere di apertura del cofano, E’ presente la vaschetta del liquido dei freni.
Frontalmente, in un secondo apposito vano si trova la ruota di scorta completa di crick, il tappo di una vaschetta (lavavetri, probabilmente), un adesivo con riportati alcuni dati. Due finezze: è riportato il meccanismo di incastro del cofano di colo bronzo e tutto il bordo superiore del vano è profilato e verniciato in nero opaco per una perfetta riproduzione della guarnizione di tenuta dell’acqua.
Il baule posteriore è rivestito con una stupenda gomma morbida ottimamente profilata a strisce, tolta la quale si ha accesso al coperchio motore con tanto di istruzioni e maniglie (finte, solo in stampo) per la rimozione: proprio l’estrema precisione con cui è realizzato il coperchio motore mi ha fatto penare non poco per la sua rimozione, tanto che ad un certo punto, incredulo, ho pensato fosse realizzato di stampo…assolutamente no, dopo diversi tentativi e l’uso di utensili più o meno affilati è balzato via dando alla luce un propulsore molto dettagliato e completo di numerosi accessori.
A completamento del vano posteriore troviamo il tappo carburante e la chiusura bronzata (come all’anteriore).
In conclusione un ottimo modello per gli amanti di questa strana e n on propriamente accattivante giardinetta prodotta a cavallo tra gli anni ’60 e ’70. Diverse finezze e poche mancanze pongono questa miniatura ai vertici della produzione (ahimè passata) della minichamps con un eccellente rapporto qualità/prezzo), tanto da avere ancora tutte le carte in regola per competere con i più moderni die-cast.
In sintesi
Mi è particolarmente piaciuto:
Varie finezze come la cromatura sulle guarnizioni vetro, e baule
Cruscotto e maniglie passeggeri
Cerchi ruote
Prese d’aria laterali
Non mi è piaciuto
Pannelli porte
Sfogo d’aria inferiore al posteriore
Colorazione scarico.