L'AUTOLa Mercedes Benz 770 nacque nel 1930. Fu prodotta in due versioni successive; la W07 fino al 1938 e la W150 dal '38 al '43. In realtà le due versioni erano profondamente differenti non solo esteticamente ma, soprattutto, strutturalmente dando vita a due auto sostanzialmente diverse.
A noi, tuttavia, interessa la prima versione, la W07, quella che, prodotta in 117 esemplari, era destinata principalmente all'uso come veicolo istituzionale, dato il costo esorbitante per l'epoca. Von Hindenburg e il papa Pio XI erano tra i clienti, e Adolf Hitler ne utilizzò una fin dal 1931.
L'imperatore Hirohito ne acquistò addirittura sette!
La versione W07 aveva un telaio a longheroni con assale rigido e molle a balestra semiellittiche longitudinali, anteriori e posteriori.
Era alimentata da un otto cilindri in linea di 7.655 cc, con un albero a camme in testa e pistoni in alluminio che sviluppava 150 CV a 2800 giri/min nella versione aspirata e 200 CV allo stesso regime nella versione sovralimentata tramite un compressore di tipo Roots. In quest'ultima configurazione l'auto poteva spingersi fino a 160 km/h. La trasmissione aveva tre rapporti più overdrive.
Le dimensioni: passo di 3.75m, carreggiata anteriore e posteriore di 1.50m, lunghezza di 5.60m, larghezza di 1.84m, altezza di 1.80m.
IL MODELLONasce nel 1991. E' il primo modello in assoluto della Jouef Evolution, sezione diecast di uno dei più conosciuti marchi di giocattoli francesi, amato più che altro per la produzione di trenini e piste elettriche. In quegli anni è già da tempo passata di mano e chi la gestisce cerca nuovi mercati, investendo grosse somme nella nuova sfida che sarà foriera di iniziali successi ma anche del tracollo definitivo del marchio, sopravvenuto nell'arco di un decennio dall'inizio del nuovo corso.
La scelta del modello si rivelerà "una tantum", nel senso che in seguito nel catalogo della Jouef Evolution non si vedrà più alcun modello di tale tipologia, visto che il marchio tratterà con forte predominanza modelli Ferrari e, preferibilmente, altre GT anni '60/'70. Anche la scala 1:24 non sarà praticata granchè, risultando una scelta operata per sole altre due volte e, anche in questo caso, per due modelli Ferrari (la
330P4 e la 250 GTO 64).
Una spiegazione a tale scelta può essere che questo modello non è in realtà una creazione originale Jouef Evolution bensì una "riedizione" di un modello presentato due anni prima dalla Lemaco, azienda svizzera di primordine nel campo del fermodellismo, che per breve tempo produsse alcuni modelli di auto in scala 1:20 e 1:24: quelli in 1:20, in particolare, erano piccoli gioielli con parti in ottone prodotti con l'apporto del marchio giapponese Tenshodo, altro grosso nome del fermodellismo. Per quelli in 1:24 pare, ma non v'è certezza, che ci sia lo zampino della Creative Masters ... firma che, invece, c'è sicuramente per i modelli a seguire della Jouef Evolution.
Da ricordare, anche, che tale modello vivrà ulteriori vite con almeno altri due marchi: Franklin Mint e PMA
(Minichamps)Il modello ha la livrea della versione dell'Imperatore Hiroito, del 1935, in rosso "lacca", nero e filature dorate
(quelle reali probabilmente erano d'oro vero ). Gli interni sono: in nero la zona dello chaffeur e bianco-avorio con pavimento in vellutino rosso la zona "regale".
Quattro portiere apribili ad armadio e cofano apribile, in due sezioni come in realtà. Ruote in gomma, anteriori orientabili. Discreta riproduzione del sottoscocca. Stemma regale dorato sulla sommità del radiatore e sulle portiere posteriori.
Un buon prodotto; immancabile nella vetrina di chi, come me, colleziona modelli marcati Jouef Evolution.