La mia collezione

Gli interni della versione arancio divennero verde scuro nel '51 (alla nascita erano blu);

Questo invece è il fondino di una 340 con cerchi in plastica; è nata nel 1966







Altre particolarità che portano a riconoscere con certezza un 27 da un 340 non ne ho trovate.

Anche la prima nota serve solo a stabilire che il tuo esemplare è "a partire dal 1951".

Bisognerebbe vedere se c'è qualcosa di più specifico sulle scatole .. ma se i modellini sono uguali, poco ce ne cale



Se il rimorchio è certo potresti, controllandone lo stato generale e "fiutandolo", capire se è il naturale compagno della Land; controlla l'usura, l'odore, la "giustezza" del traino ... insomma agganciali insieme e guardali negl'occhi e scoprirai, dall'alto della tua esperienza, se sono una coppia d'amore o solo d'interesse

Grazie Alessandro, la Land l'ho comperata a Padova da un mio amico o a una borsa, non ricordo, minimo minimo 25 anni fa senza rimorchietto che invece ho acquistato più di recente, si fa per dire, se non sbaglio ad una borsa di Verona, o pure questo a Padova, boh! Passato troppo tempo. Bene d'ufficio decido che ho la 27D del 1951.
Anche se la curiosità rimane. Non ho trovato nulla in merito all'anno del cambio ref.


Ciao non riesco a mettere le faccine :-(

Il cambio di codice è avvenuto nel 1954 e, come già detto, nel 1966 è uscito il modello con ruote in plastica. Nel 1970-71 è terminata la produzione. E' nato nel 1950 il Land ma il trailer è del 1952 (anch'esso ha cambiato codice nel 1954)



Perchè non riesci a mettere le faccine?

Bel pezzo,complimenti:avesse qualche chip in piu',me la sarei subito accaparrata!!!

nonsolomodellini ha scritto:

se IO conoscessi le VOSTRE megere ...

'a bello...in che senso vuoi conoscere le nostre meta'????

Nazgul ha scritto:

A Leo neppure lo chiedo

Grazie per la fiducia incondizionata!

Fleo69 ha scritto:

'a bello...in che senso vuoi conoscere le nostre meta'????

Sono troppo rispettoso Leo ... anche se, a pensarci bene ... potrei guardarLe il fondino per vedere che codice hanno ...

Con Opera non si riesce a mettere le faccine.

E tu ... Opera con un altro Browser

Hai letto la risposta al tuo quesito sul cambio ref?

Opera ha di buono che segnala gli errori di digitazione ... solitamente uso firefox per girellare. Ma quando scrivo uso Opera, se no mi devo fare una brutta copia in wordpad ....

Ho letto la risposta sulla Land e ti ho pure risposto & ringraziato ... ma l'interrogativo resta non è del 1950, ok, ma che ref. ha?

Nazgul ha scritto:

... Non ho trovato nulla in merito all'anno del cambio ref.

Io mi riferivo a questa frase ... t'ho risposto immediatamente dopo.

Se è tra il 1951 e il 1954 è un 27d (abbiamo visto che non può essere del 1949-1950 per via degli interni verde scuro)
se è dal 1954 in poi è un 340.

Ho controllato altri "informatori" ma pare proprio non ci siano particolari differenti nel passaggio tra un codice e l'altro: tieni presente che la ricodificazione dei modelli in casa Dinky Toys ha riguardato praticamente l'intera produzione in quel periodo, e non è certo dovuta (sarebbe impensabile!) ad un rifacimento di stampi, o anche solo a variazioni di dettagli.

Il tutto sempre con la promessa che qualora trovassi indizi diversi saresti il primo a saperlo, sai che non mi fermo

Martedì scorso un amico mi ha regalato la Ferrari 512 Modulo Pininfarina, della Mercury in scala 1/32. Non è perfetta, ha i gancetti del tettuccio amovibile rotti, ed una gommina si è "aperta" nel complesso è un bel pezzo che aumenta di valore per me in quanto regalato.


Di questa serie come senz'altro sapete furono riprodotti nel 1971 solo due auto, questa che è la prima in ordine cronologico, con ref. 651 e la Lancia Stratos Zero di Bertone con ref. 652.

Era in progetto pure una Alfa Sud 1200 che rimase allo stato di prototipo in legno.




Bye

molto rari e belli;io pero' sarei piu interessato allo sfondo,a quello che mi pare un libro riguardo la storia delle Mercury.Se è cosi,puoi dirmi se tratta la storia completa di questa marca di modellini,per me affascinati,in quanto nella mia zona da piccolo non era facilmente reperibili e quindi da me molto desiderati.Del resto si vuole sempre quello che non si ha......fammi sapere,ok?

I fogli sotto il Modulo, se ti riferisci a quelli, li ho stampati prendendoli da automodellando, non mi ricordo più chi, aveva pubblicato le foto ed io me le son salvate e stampate a colori. Ho anche il librone della Mercury che son riuscito a trovare in ebay a metà prezzo. Fatto molto bene.

Il libro della Mercury parla della storia completa o riporta solo le foto dei modellini in stile catalago?
Comunque,mi dai il titolo esatto che faccio una ricerca nella baia?



P.S:......certo che tu prendi modellini un po' rovinati...non è da te!!!!!

Ciao Leo. Il librone della Mercury (Mercury. Tutta la produzione. Ediz. italiana e inglese) del 2005 edizioni Cortina (Torino) è molto ben fatto e ricco di fotografie e son spiegate molte cose.

L'opera è composta da 470 pagine ed è divisa in 17 capitoli strutturati in categorie omogenee per tipologia e cronologia, al fondo dei quali sono stampate tabelle riportanti gli articoli descritti nel capitolo, dando particolare rilievo alle eventuali varianti di stampo e di colore. Oltre 500 fotografie illustrano la produzione nella sua globalità e vi compaiono anche alcuni prototipi inediti.
Il prezzo è di € 160.00 ma il sottoscritto in ebay l'ha pagato meno della metà nuovo di pacca con spedizione gratis.






Modellini rovinati? Normalmente non li prendo. Ma se me li regalano non faccio tanto il difficile.
E poi la Modulo non è disastrata, la definirei G o VG. Con un valore sulla cinquantina di euro se vogliamo essere venali. Visto che MB il valore si aggira sul centinaio di euro. La qual cosa non mi frega essendo un regalo.
Ieri l'ho smontata, ed è stato un bel casino per rimontarla.

grazie mille,salvo una ricerca sulla baia;prima o poi....

Vuoi un tutorial per rimontare il tuo modellino??

uff ... il solito scassa caldarroste ...
L' ho già rimontata ....


la prossima volta ti farò fattura per le informazioni ....

sempre che te le dia, ovviamente ....


Shalom Spappolyx !

Bel modello Franco, bel regalo soprattutto ... non è da tutti avere amici così "cari"

Il "difetto" che ha il tuo è abbastanza comune in questo modello: probabile sia dovuto ad una relativa fragilità del particolare anche se personalmente ho sempre creduto che parte del problema risieda nella particolarità dell'apertura, così insolita, che tra le mani di bambini inesperti, più o meno cresciuti , subiva spesso "traumi" lesivi ripetuti nel tempo.

Sono del periodo finale della Mercury e in una scala anomala: credo siano questi i motivi principali del fatto che sono solo due i modelli di questa serie e che siano anche relativamente rari.
Il terzo modello annunciato, l'Alfasud, forse non è stato prodotto per problemi di ruggine


Il libro Mercury è bello e sicuramente è un oggetto che bisognerebbe avere, specialmente se si è un "Mercuryano", ma a detta degli esperti collezionisti Mercury non è la Bibbia ma "solo" una bella raccolta di modelli e info fatta da alcuni appassionati.
(non prendetevela con me: ambasciator non porta pena )

Io aggiungo che comunque resta l'unica pubblicazione sul mondo Mercury di un certo peso (in tutti i sensi )


Complimenti per ... l'arrivo!

Sono d'accordo con te sul librone costosone ma bellone. Non è la bibbia ma ha molta roba dentro.
Io da piccolo avevo la Rolls verde Mercury e sul libro non se ne fa cenno e .... neanche nel sito di Alberto Spano. Altro io ho la 1500 spider con la "cappotta" blu scuro sicuramente originale (presa da Fadini), per un periodo c'era la foto anche su aessemodels poi è stata tolta e sul libro non ne fanno accenno.
Resta un bel libro pieno di belle foto ma ovviamente la perfezione, a parte me, non è di questo mondo. Se poi il nostro fratturazebedei lo riuscisse a trovare magari a metà prezzo .... se no è veramente tanto.

A suo tempo io l'ho comprato in ebay da toptoys-italy

Tra l'altro in merito alla macchina vera ho visto che c'è un casino come informazioni. C'è chi dice che è stata fatta prima del 1970 (wikipedia) su milleruote dicono che son stati fatti 2 esemplari, il secondo nel 1972, poi che è stata rottamata, poi che è stata ripitturata minimo due volte e che il colore originale era azzurro.
la cosa che mi ha colpito è che può andare solo dritta …. Boh!
Su i libri che ho se la cavano scrivendo quello che sanno tutti che è una 512 S presentata nel 1970 ecc .... ma della sua storia zero.


Ciao

1969 Ferrari 512 Modulo

"Un mattino di tarda primavera dell'anno 1968 sul mio tecnigrafo giacevano una miriade di oggetti fra cui modelli curvilinee, penne, matite, cicche e posacenere posati a rotazione sul foglio di carta contenente le dimensioni del cruscotto della Rolls Royce Camargue, vettura a cui stavo lavorando.

Quando mi venne in mente un'idea che era latente, a livello inconscio, già da tempo: la Dream Car più pazza del mondo, violenta, unica, inimitabile, concettualmente diversa.

Un rapido schizzo sul lato destro in basso del foglio rappresentante un oggetto speculare e modulare facilmente materializzabile in auto con l'aggiunta delle ruote: era nata la Ferrari MODULO su telaio 512.

Preso da entusiasmo cominciai a dare concretezza a quanto represso nei miei pensieri, sviluppando schizzi più realistici e fattibili in scala 1:10.

Cercai alleati fra i miei superiori e l'allora direttore Franco Martinengo fu entusiasta, ma allo stesso tempo perplesso. Era combattuto fra la normalità che aveva scandito la tranquilla vita della Pininfarina fino ad allora e la voglia di innovazione.

L'OK fu dato quasi di routine dato che al salone qualche cosa bisognava pur mandare, ma comunque con una buona dose di riserva e qualche opzione da parte del presidente.
I miei schizzi un po' troppo futuristici non convincevano più di tanto e si mischiavano con grande contrasto, fra i disegni della Rolls Royce, tanto da sembrare impossibile la convivenza sullo stesso tavolo di idee tanto distanti.

Decisi allora un'azione di forza, ordinai tramite l'ufficio acquisti otto metri cubi di polistirolo, due batterie d'auto una resistenza elettrica ed essendo oramai prossime le ferie disegnai rapidamente su carta da spolvero i profili principali.

L'azienda chiuse ed io in pantaloni corti e zoccoli, in compagnia saltuaria del guardiano, iniziai un'opera ciclopica. Incollai con la colla di pesce i blocchi di polistirolo e, con un archetto e la resistenza elettrica collegata alle batterie, iniziai l'asportazione di un volume enorme di pallini bianchi.

Mi inventai una megaraspa fatta con un foglio di lamiera forato, con un punzone a punta quadra e, con questa enorme grattugia, asportai materiale per diversi giorni. Materiale in parte disperso nel tragitto officina casa o conservato in maniera clandestina, persino nelle mutande.

Pian piano l'oggetto prendeva forma, per metà nasceva e si materializzava e, verso il 15 di Agosto, era praticamente finito. Ero esausto, stanchissimo, ma felicissimo immaginando la faccia di Sergio Pininfarina e di suo cognato Renzo Carli al loro ritorno.

Non assistetti direttamente allo shock emotivo, ma il risultato fu un KO, con l'oggetto dei desideri repressi finito sotto una coperta in un lato della sala fotografica. Rimuginai per qualche mese continuando a seguire la costruzione di quel mobile di RR che, fra le righe, veniva anche bene e senza intoppi. E curioso sapere che la R.R. Camargue è stata l’unica vettura della casa disegnata da un Italiano.

Una mattina sentii un po' di trambusto al di là dei vetri e Martinengo entrò con un disegno di telaio Ferrari in mano, pregandomi di eseguire le necessarie modifiche per l'adattamento del mucchio di polistirolo alle nuove dimensioni. Era fatta!

Mi rigettai a capofitto nei dettagli, disegnai l'interno, anch'esso modulare. Il Salone era vicino e il tempo stringeva. Un dettaglio importantissimo erano le due grandi sfere poste al lato dei passeggeri con funzioni di aeratore e supporto interruttori. Grosso problema, costruire le sfere! Mah!

Al primo e secondo tentativo l'aspetto era un po' ovoidale e la costernazione imperava. Improvvisamente mi venne un'altra idea, frutto dell'esperienza da trovarobe ufficiale di Michelotti.
Salii in moto con direzione la Sala Bowling, dove corruppi un guardiano perché mi cedesse due palle.
Non immaginereste mai cosa feci per portare a destinazione le medesime con due viaggi: nel primo ero un motociclista incinto e nel secondo ero il gobbo di Notre Dame in moto.

Questa automobile è stata la meno vissuta dal management aziendale nel periodo 67/70 poiché era ritenuta troppo provocante ed il terrore che la stampa ne parlasse male era latente.

Fino all’ultimo l’Ing. Renzo Carli si accanì nella sostituzione del lunotto che, in origine, era composto da una serie di fori da 16 cm. di diametro ricavati dal pannello in lamiera nero, con un vetro tradizionale. Questo succedeva di notte ed io di giorno riposizionavo l’originale.

L'entusiasmo, con i suoi alti e bassi, continuò fino all'alba della partenza. Sull'autocarro si apportarono gli ultimi ritocchi alla vernice e la vettura giunse indenne al Salone di Ginevra.

Dopo la prima esposizione l'oggetto fu digerito, tanto che nelle seguenti mostre fu la principale attrazione.
Fece più volte il giro del mondo, il ritorno di immagine fu enorme, ma la cosa più importante per me è stato un telegramma, che conservo ancora, di Sergio Pininfarina che si complimentava e mi esprimeva le sue scuse.
Mica male no?"

Paolo Martin





Per me è sempre stata Bianca (Il colore "originale" azzurro può essere stato "visto" sui disegni!?)
ed è stata fotografata anche nera e riprodotta nera, blu, gialla, verde metallizzato e bordeaux.
personalmente ritengo che le versioni di quella vera diverse dal bianco siano o copie o riverniciature dell'originale;
le riproduzioni in scala semplicemente di fantasia.

Vista la storia mi sembra difficile pensare ne sia stato costruito un secondo esemplare.

Ma come sempre dico, tutto è possibile; sempre pronto a correggere


Puoi sempre mandare una mail a Paolo Martin e chiedere delucidazioni
formdesign@tiscalinet.it

Grazie

Ciao Alessandro e ciao Impiastro,
ho fatto una ricerca,per ora nulla di abbordabile,ma non dispero;sempre che le informazioni senza fattura,fornitemi in nero,che nel caso del tuo umore è quanto di piu appropriato,siano giuste.

Non mi definisco mercuriano,piuttosto direi curioso;ne ho sempre viste poco di Mercury,anche se ero cosciente che esistevano.Ricordo la pubblicità' su Topolino,dove in foto a scacchiera venivano riprodotti i modellini in produzione,tutti insieme.Ed io,che all'epoca avevo 6/7 anni ricordo bennissimo l'icona della Fiat 128 rossa,a quattro porte,come la maggior parte delle 128 e come quello di mio padre;per me,che avevo solo la versione Mattel Mebetoys,a due porte,era un brutto colpo per il mio spirito di imitazione....

Ciao "arnista", essendo qualche mese più anziano di te personalmente preferisco i Mercury un po' più datati ... ma non troppo. Da ragazzino ho avuto un po' di tutto e questo po' di tutto ha fatto sì che non riuscissi a fare una collezione mirata. Molto scioccamente quando sono usciti i Mebetoys li ho snobbati. Comunque devo ancora finire di recuperare quello che avevo da giovincello, mi mancano ancora una decina di pezzi tra i quali la 2300 coupè bianca. Dei Mercury ho avuto sia quelli di metà anni 50 compresi quelli piccolini e sia quelli inizio anni 60 come proprio la 2300 che io ho blu notte ... e che non mi piace.

Comunque essendo gentilezza il mio secondo nome ... se troverò da qualche parte ad un prezzo conveniente il librone Mercury ti farò un fischio ... prolungato e melodioso.
Io ho atteso con pazienza e l'occasione è arrivata .. dopo anni. Non scherzo.

Shalom

Ah,ti credo,su questo non ho dubbi:la 128 coupè Mira è tanto che la cercavo e come vedi,prima o poi....
Beh,penso che siamo affezionati al nostro vissuto;il mio va dalla prima meta '70 in poi,ovvero da quando ricordo le cose;e ovviamente sono affezionato ai Mattel Mebetoys e Politoys export;modelli non certo di pregio rispetto ai loro progenitori,ma che per me hanno un valore affettivo;credo che sia lo stesso anche per te.....
I Mercury,come ho gia'avuto modo di dire,al mio paesello non arrivavano,bisognava scendere in citta',ma pure ad Arezzo non è che poi fossero fitti come funghi...scelte commerciali evidentemente.
La Mercury che mi piace di piu' è la Fiat 125 (credevi la Giulia,eh?!? )

Ero sicuro che ti piacesse una Fiat .......

Se era difficile trovare "la roba" ad Arezzo ... figurati a Trieste b.d.c.d.m. Ma qualche cosa c'era.
I modellini si trovavano per le cartolerie e latterie. C'erano anche dei grandi negozi di giocattoli, in particolare mi ricordo di Orvisi molto grande e situato in centro. Di questo negozio mi ricordo che aveva un grande espositore a parete della Corgi Toys pieno di scatoline .... il ricordo è del 1962 poi nel lontano '63 fui spedito in collegio e fui condannato a 7 anni ... e addio modellini. Questo negozio è sparito anni fa con la morte del proprietario ... la vedova ha venduto l'ambiente molto grande ora vendono "mutande" o robaccia simile ... e ceduto il rimamente compreso il nome ai dipendenti che hanno aperto altrove fallendo una decina di anni fa, ho comprato diversa robetta in svendita. Fine di un'istituzione. Son spariti un sacco di negozi del genere ed ora quei pochi che restano vendono cagate in plastica, niente più Dinky, Mercury, Corgi .... o giocattoli in latta solo cagate pazzesche, ahimè.


Ben bon, pazienza

Davvero? Credevo che Trieste fosse ben piu' grande di Arezzo,in tutta onesta',io non ho mai avuto spirito di campanilismo:per il resto,idem come te,cartolerie,mercerie,edicole e ovviamente negozi di giocattoli.

Sono stato alla cronoscalata storica Camucia Cortona,sto elaborando le foto perché ci sono auto che non conosco;dopo le posto i Quattro amici al bar,e mi darai delucidazioni.....