Modello: Dodge Challenger 1970 e 2010
Marca: Highway 61
Materiale: Metallo e plastica
Numero di catalogo: 50621
Anno di produzione: ---
Pezzi prodotti: 2500 (2327)
Aperture: 4 + prese aria cofano orientabili
Prezzo Medio di mercato: Sold-Out, all’epoca 150 USD
Prezzo di acquisto: USD 80 (dagli USA).
Il secondo modello della confezione è la riedizione datata 2008 dell’originale Challenger degli anni ’70.
Anche se la scatola riporta Challenger 2010, in realtà il modello è inspiegabilmente il concept commercializzato in serie con poche modifiche nel 2010.
Sicuramente il modello, come l’auto reale è meno affascinante della vera muscle-car uscita nel 1970 anche se riprende la colorazione verde con cofano e modanature laterali nero opache.
Il frontale imponente ha sia la calandra, sia la presa d’aria inferiore in fotoincisione e passante, la coppia di proiettori principali e i fendinebbia sono realistici e privi di pin di fissaggio delle lenti.
Il cofano motore ha le due piccole prese d’aria orientabili, una bella sorpresa.
La fiancata riprende in chiave moderna la linea della ‘70s, utilizzando tampografie per le strisce nere. Le luci di ingombro sono riportate ed inserite senza l’uso di pin. Attraverso i grossi cerchi purtroppo di qualità e resa non eccezionale, spiccano chiaramente i 4 dischi correttamente forati e le belle pinze firmate Challenger. I pneumatici riportano sulla spalla le incisione del produttore e della misura.
Al posteriore è ben realizzata l’ampia fascia rossa, ma non altrettanto il contorno nero i cui bordi non sono netti e particolarmente regolari, non eccellenti neppure le due sottili luci della retro con annesso i sensori di parcheggio con cui si è cercato di camuffare i pins di fissaggio.
L’abitacolo è curato a partire dal cruscotto con inserti di alluminio (solamente verniciato in silver) con i quattro strumenti circolari dalla discreta grafica, è presente sul tunnel centrale la radio ed una nutrita schiera di pulsanti purtroppo privi di alcuna tampografia. I sedili sono realizzati in plastica morbida, riportano in stampo le cuciture della pelle e sono reclinabili e regolabili longitudinalmente. Per i posti anteriori e posteriori sono previste le cinture di sicurezza in tessuto con fibbia di fotoincisione.
Anche i pannelli porta realizzati con un solo stampo riprendono il contrasto dato dalla pelle nera (plastica) e alluminio (colorazione silver).
Il vano anteriore ospita il motore abbastanza completo, ma dall’aspetto non proprio realistico, ad eccezione del bel filtro aria nella parte anteriore. Degno di nota è il bel leveraggio per l’apertura del cofano.
Il baule è rivestito di moquettina e la movimentazione del cofano è affidata a delle più convenzionali cerniere ed è privo dei pistoncini pneumatici.
Il fondo vettura è completo, il modello ha le sospensioni funzionanti e un convincente scarico.
In conclusione è un modello dalle qualità e dal fascino un pelo inferiore rispetto all’originale degli anni 70, la cura ed i materiali impiegati sono allineati al prezzo d’acquisto. La parte interessante è proprio nel possederli ed affiancarli entrambi in vetrina.
In sintesi
Mi è piaciuto:
Prese d’aria anteriori in fotoincisione
Prese d’aria sul cofano orientabili
Abitacolo ben assemblato con l’uso di buone plastiche.
Non mi è piaciuto:
Aspetto poco veritiero dei cerchi
Motore non molto accattivante
Inserti trasparenti posteriori.