Modello: Audi A7 Sportback
Marca: Kyosho
Materiale: metallo e plastica
Numero di catalogo: 50.11.00.70.13
Anno produzione: 2010
Pezzi prodotti: /
Aperture: /
Listino: 25-30 euro
Prezzo di acquisto: 19 euro (Novegro)
Dopo il successo della A5 Sportback, presentata nel 2009, e per contrastare l’arrivo della Bmw Serie 5 GT e della sempre classica Mercedes CLS, nel 2010 Audi presenta, al Salone di Parigi, la nuova A7 Sportback, un’inedita berlina-coupè a 5 porte. Un tipo di carrozzeria che sembra prendere sempre più piede, specie in alcuni mercati extraeuropei, Cina in primis. Solito pieno di tecnologia e modernità, fatta di dispositivi di intrattenimento che rendono l’auto quasi un incrocio tra un cinema e una sala da concerti e di tutti gli ultimi ritrovati di assistenza alla guida e prevenzione incidenti. Consueta anche la gamma motori, tutti a 6 cilindri a V, benzina e gasolio, e la disponibilità della trazione integrale Quattro.
Il modello è un promozionale Audi, questa volta riprodotto da Kyosho, come la nuova A8. Forse Audi non ha ancora le idee ben chiare su chi deve produrre i suoi promozionali, visto che i modelli spaziano da Minichamps, a Kyosho, a Schuco e gli ultimi sono marchiati Norev. Meno male che si rivolge sempre e comunque a marche di primaria importanza. Anche questa A7 è venduta nella consueta scatola promo argento e bianca e in una vetrinetta di formato simile a Minichamps, col nome del modello scritto sulla basetta. Tra i soliti anonimi colori disponibili ho scelto il bianco, che non è proprio il massimo, ma il prezzo di acquisto ha fugato tutti i dubbi che avevo a proposito della tinta. L’impressione generale è più che buona, anche se la verniciatura non ha una resa perfetta al 100%. Forse ciò è dovuto al bianco, che lascia vedere troppo le “incisioni” delle porte, dei cofani, dello sportello serbatoio e dei lavafari presenti sulla carrozzeria. Sicuramente un altro colore avrebbe fatto un effetto diverso. Ottime anche le maniglie delle porte realizzate separatamente, e belli anche i tergicristalli, corretti nella forma e nella dimensione.
Ottima come al solito la fanaleria, sia anteriore che posteriore, con i gruppi ottici con led ben in vista e giusta colorazione. Stupisce il fatto di trovare lo stemma dei 4 anelli sul portellone realizzato in fotoincisione e la scritta A7 solo tampografata. Anche qui, come per la A5 Sportback, manca l’indicazione della motorizzazione, mentre ci sono correttamente le targhe di Ingolstadt. Davanti si nota la grossa calandra di tutte le nuove Audi, purtroppo in plastica piena, al pari delle prese d’aria nella parte inferiore del paraurti. Purtroppo su questo esemplare ci sono parecchie sbavature di argento sulla parte nera. Ben realizzati, di contro, i tubi di scarico posteriori, cromati e forati.
Spettacolari le ruote, con gli enormi cerchi cromati e il battistrada scolpito. Non mancano ovviamente lo stemma coprimozzo e i dichi e le pastiglie realizzati separatamente.
Bellissimi anche gli interni, che purtroppo non si possono ammirare troppo bene perché i finestrini sono riprodotti in posizione chiusa. E’ un vero peccato, soprattutto tenendo conto che ci sono marche molto meno blasonate che riproducono i modelli col finestrino lato guida abbassato, in modo che si possano vedere tutti i particolari. Bello il contrasto tra la carrozzeria bianca e i sedili in marrone scuro. Presenti tutti i comandi sulla consolle e sul tunnel centrale. Belle anche la leva del cambio automatico e le bocchette dell’aria con profilo argentato. Il volante è di giusta dimensione e non manca lo stemma centrale.
In conclusione, si tratta di una gran bella riproduzione di una vettura allo stesso tempo anonima (perché molto simile agli altri modelli Audi) e interessante, perché va ad occupare una nicchia nella nicchia, per il momento ancora poco frequentata. Kyosho si conferma in grado di fare dei bei modelli, ricchi di particolari e ben rifiniti. Peccato, in questo caso, la citata verniciatura non esaltante e i rimasugli di vernice sulla calandra.