Numero di messaggi : 1310 Data d'iscrizione : 28.01.12 Località : Carn Dûm
Titolo: Museo Ferroviario di Carn Dûm Dom 19 Mag 2013 - 18:11
Ieri dietro l'invito di un amico ho fatto un giretto per il museo ferroviario .....
Il Museo ferroviario di Trieste Campo Marzio è un museo triestino dedicato alla storia delle ferrovie della Giulia o se preferite Venezia Giulia e i relativi mezzi di locomozione, personale, sistemi di manutenzione e gestione. Sito nell'ex stazione ferroviaria di Campo Marzio, il museo è uno dei pochi in Italia completamente dedicati alle "strade ferrate". Il museo sorge l'8 marzo 1984 per l'iniziativa di un gruppo di volontari della "sezione appassionati trasporti" del Dopolavoro Ferroviario di Trieste. Il numero di oggetti esposti nel museo, inizialmente limitato, aumenta con le donazioni di reperti da parte di altri appassionati della storia delle ferrovie, fino a giungere a una collezione che, per quantità e qualità, è una vera "testimonianza storica" di un periodo che va dalla prima metà dell'800 alla prima metà del '900. Ed un patrimonio culturale per tutti ... o quasi. E' il quasi che frega.
Il museo ha sede nell'ex stazione ferroviaria di Campo Marzio, a Trieste che volevano abbattere per costruire case che non servono. Ma mancava l'oste per i conti e per ora la tribù dei Magna Magna non magnano.
La prima stazione edificata sul luogo fu quella di Trieste Sant'Andrea aperta nel 1887 come capolinea della Ferrovia Trieste-Erpelle e che da quella stazione lungo la ferrovia Istriana permetteva di raggiungere Pola e Rovigno (attualmente in territorio croato). Nel 1902 si attestò in questo impianto anche la linea a scartamento ridotto Ferrovia Parenzana. L'edificio attuale fu costruito tra il 1901 e il 1906 su progetto dell'architetto Robert Seelig in quanto la stazione di Sant'Andrea era stata scelta come capolinea dell'importante ferrovia statale chiamata Ferrovia Transalpina, che congiungeva Trieste con il territorio interno austriaco e che, grazie ad alcune ramificazioni, arrivava a Vienna e Salisburgo. Questo nuovo impianto ferroviario era secondo per dimensioni e volume di trasporti solo all'odierna Stazione Centrale. Sotto l'esercizio FS (succedute alle KKStB) l'impianto mutò il nome originale da Triest Staatsbahnhof (Trieste Stazione dello Stato) in Trieste Campo Marzio. La stazione è ancora dotata di quattro binari: alcuni tronchi e inutilizzati, altri che invece ospitano locomotive e tram d'epoca, facenti anch'essi parte della collezione museale. La vasta collezione del museo, comprendente cimeli storici di vario tipo, è ospitata in varie sale dell'ala un tempo dedicata ai passeggeri. Nel primo salone, quello principale, decorato in stile liberty, trovano posto molte fotografie (specialmente d'epoca), rappresentanti i mezzi e le stazioni del "periodo d'oro" delle ferroviea ustriache in zona, alcuni tracciati in scala funzionanti e altri cimeli che, per le loro dimensioni, necessitano di un'area adeguata. Nel corridoio principale vi sono reperti di piccole dimensioni, dedicati soprattutto al personale delle stazioni: vi trovano posto, per esempio, indumenti, documenti vari che spaziano da orari a schemi di funzionamento di locomotive e, particolarmente interessante, la ricostruzione di una biglietteria dei primi del '900. Vi sono poi altre sale laterali, che ospitano reperti aventi come tema le tranvie triestine, i sistemi di manutenzione dei binari, la gestione dei tracciati... Di particolare interesse sono un grande diorama in scala H0 e la ricostruzione dell'ufficio di un capostazione. All'esterno del museo, sui binari, sono presentati locomotori, carrozze e tram d'epoca, alcuni funzionanti. Di particolare interesse le antiche locomotive dell'800, alcune anche di grandi dimensioni, e un veicolo ferroviario corazzato tedesco della Seconda guerra mondiale. Nei pressi dei binari, inoltre, sono rimaste ancora le attrezzature d'epoca, come un serbatoio idrico per i treni a vapore e segnali di transito.
Tutto il materiale all'aperto è destinato ad diventare un cumulo di ruggine. C'è anche una locomotiva funzionante, dopo anni di sacrifici, con cui organizzavano viaggi e gite che non circola più contrariamente ad analoghe austriache. Perché? Chiedetelo alle ferrovie italiane che invece di far arrivare i treni in orario e possibilmente interi pensano a spendere miliardi per alta velocità, lesinando soldi su personale, manutenzione, servizi, materiale rotabile e percorsi (segati).
Ho fatto diverse foto con il telefono per darvi l'idea del contenuto e anche ... di altro. Ogni tanto c'è un mio ditone in mezzo ... La copertura che non c'è più è stata tolta nel periodo bellico e poi all'italiana, non tornò mai più al suo posto.
ovviamente questa è solo una piccola parte di quello che c'è. Molte sale erano al buio, visto che l'orario di chiusura era passato da un pezzo.
E ora l'esterno, dove tra l'altro c'erano dei fotografi che stavano facendo un servizio sulla storia del Territorio Libero di Trieste.
Per chi lo ignorasse, tuttora Trieste è sotto amministrazione fiduciaria italiana anche se probabilmente l'Italia lo ignora o fa finta di farlo. Ma questa è un altra realtà della mia terra.
Dunque
alcune foto dei tizi che facevano il servizio ... le tizie erano dotate di notevoli e pregevoli fondo schiena .... per il resto ... mah!
Da queste ultime foto ci si può render conto di quanto conti il museo per il comune con il sindaco in testa e per lo stato che ci ha voluto "liberare" nel 1918: ZERO.
Nelle stesse condizioni si trovano molti altri beni di cui Trieste dispone come ad esempio la storica trenovia Trieste-Opicina bloccata per mancanza di fondi, che non si sa dove siano finiti, il castello di Miramar dove non trovano neppure i soldi per due piante di geranio ... senza contare il resto in abbandono, il Civico Museo di guerra per la pace Diego de Henriquez, valore di miliardi .. di euro, vergognosamente abbandonato ecc ... ma stando al responsabile stanno lavorando, stando ad un guardiano che conosco: non è vero un tubo.
Trieste città d'arte? Ma quale arte... Non serve che dica altro vero? Ci siamo capiti
Servus
E_428_FS collezionista
Numero di messaggi : 399 Data d'iscrizione : 11.01.12
Titolo: Re: Museo Ferroviario di Carn Dûm Gio 23 Mag 2013 - 0:31
"Chiedetelo alle ferrovie italiane che invece di far arrivare i treni in orario e possibilmente interi pensano a spendere miliardi per alta velocità, lesinando soldi su personale, manutenzione, servizi, materiale rotabile e percorsi (segati)."
Come non darti ragione! Le Ferrovie sono definitivamente morte con l'avvento di "Trenitaglia" e dell'AD Moretti. Che bello impiegare 3 ore tra Milano e Roma e altre 6 per recarsi da una qualsiasi cittadina limitrofa alle stazioni dei due capoluoghi! Il tutto ad un costo almeno doppio di una qualsiasi compagnia aerea low-cost. I pendolari che viaggiano (eufemismo) su convogli privi di riscaldamento, sporchi, sovraffollati, in ritardo... Aggiungi la miope (ma interessata) politica che ha sempre penalizzato il trasporto su ferro rispetto a quello su gomma. Io ho perso progressivamente interesse verso la ferrovia, concepita come mero business: priva di anima, di spirito di servizio... di servizio pubblico. Gli unici barlumi di vera ferrovia sono affidati alla buona volontà delle varie associazioni sparse nella penisola, che acquisiscono, restaurano a loro spese, rimettono in ordine di marcia (spesso ostacolate da Trenitalia stessa) i gloriosi rotabili che hanno attraversato la medesima unendone i punti più distanti, anche culturalmente. Anche quello ferroviario è un tassello di quell'immenso patrimonio che l'Italia possiede e che chi la governa non merita. Riguardo alla Parenzana, almeno nei simulatori ferroviari non è stata dimenticata:
Nazgul collezionista
Numero di messaggi : 1310 Data d'iscrizione : 28.01.12 Località : Carn Dûm
Titolo: Re: Museo Ferroviario di Carn Dûm Gio 23 Mag 2013 - 9:18
Il risveglio del locomotore …. Sapevi dell'esistenza del museo?
Ho scopiazzato qui tutto sto minestrone direttamente da AMG proprio per te e per vedere cosa avresti detto. Ho fatto il pendolare per 12 anni e so cosa vuol dire. Per il resto sono d’accordo con te ovviamente. Su tutto. Figurati che qui da me se devi andare a Lubiana che è una capitale voglia o non voglia … non ci sono più treni. Sembra impossibile ma è così, vai sul sito di Trenitalia e prova a scegliere questa destinazione, sia che tu la metta in italiano sia in sloveno, non esiste. Con Vienna non va meglio, una volta c’era la linea diretta … Questa vostra Italia, è una nazione che non ha nulla da invidiare ai famosi pasticcini Ikea, ci sono gli stessi ingredienti. Io sono istro-veneto. Servus
E_428_FS collezionista
Numero di messaggi : 399 Data d'iscrizione : 11.01.12
Titolo: Re: Museo Ferroviario di Carn Dûm Gio 23 Mag 2013 - 9:57
Sì, conoscevo e conosco il Museo di Campo Marzio, anche se non mi sono mai spinto sino all'Impero austro-ungarico per visitarlo, le mie scorribande prediligono l'asse (geografico, s'intende!) Sud-Nord. Spesso vado a quello di Pietrarsa -sono le ex officine FS e anche il capolinea della prima ferrovia italiana, la Napoli-Portici... Per la serie: forse i borbonici non erano tanto trogloditi come ci han fatto credere i savoiardi! Solo in quel luogo riesco a riconoscere il vecchio splendore e odore di acciaio, carbone e nafta di cui mi beavo sin da pargolo. Ora non mi avvicino quasi più alle stazioni, impresenziate, fatiscenti, imbrattate... Mi deprimono. Mi deprimono i treni in quella assurda livrea XMPR (quando si riesce a scorgere sotto i variopinti graffiti degli imbrattatori imbecilli)... Mi deprime la politica Trenitalia che trasforma il servizio di trasporto pubblico in qualcosa di "esclusivo", "elitario", per manager in doppiopetto e 24ore, lasciando la plebe ad accalcarsi su convogli da colonie d'oltremare... I tempi cambiano, forse sono solo un nostalgico retrogrado, ma non credo che il progresso del sistema ferroviario abbia questo aspetto e soprattutto che le sue infrastrutture di cui dovrebbe occuparsi RFI ne debbano pagare il prezzo. Invece in Svizzera e Germania la ferrovia è cultura, è intrinseca alla vita quotidiana di tutti, è preservata nelle sue radici storiche e territoriali... Forse in una parola è più rispettata da chi regge le sorti di quei Paesi.
Un saluto a scartamento ridotto...
Keep-all collezionista
Numero di messaggi : 586 Data d'iscrizione : 26.05.11 Località : Roma
Titolo: Re: Museo Ferroviario di Carn Dûm Gio 23 Mag 2013 - 12:32
Perché lamentarti qui o in AMG? Non serve a niente. Non sono i posti giusti.
Iscriviti in questi comitati o creane uno tu, che so, il Nazgulinferocito, gonfiati tutto e spara a zero come sai fare. Vai in tutti gli uffici che riguardano la città ed esprimi le tue idee. Vai a "Striscia la notizia" e in tutte le trasmissioni simili, che non so neppure quali siano e fai sentire la tua voce. Qui trovi solamente dei collezionisti, Signori degli Anelli, Ferrovieri, Laziali di Ardea, Lupini mannari, Unoadiciottisti, ma niente più.
Non sto scherzando. Fai qualcosa anche tu per la tua città. Sono sicuro che ci riusciresti.
TRIESTE di Umberto Saba
"Ho attraversato tutta la città. Poi ho salita un'erta, popolosa in principio, in là deserta, chiusa da un muricciolo: un cantuccio in cui solo siedo; e mi pare che dove esso termina termini la città.
Trieste ha una scontrosa grazia. Se piace, è come un ragazzaccio aspro e vorace, con gli occhi azzurri e mani troppo grandi per regalare un fiore; come un amore con gelosia. Da quest'erta ogni chiesa, ogni sua via scopro, se mena all'ingombrata spiaggia, o alla collina cui, sulla sassosa cima, una casa, l'ultima, s'aggrappa. Intorno circola ad ogni cosa un'aria strana, un'aria tormentosa, l'aria natia.
La mia città che in ogni parte è viva, ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita pensosa e schiva."
In bocca al lupo!! Alberto
Nazgul collezionista
Numero di messaggi : 1310 Data d'iscrizione : 28.01.12 Località : Carn Dûm
Titolo: Re: Museo Ferroviario di Carn Dûm Gio 23 Mag 2013 - 12:59
@ Alberto il mio non è un lamento è solo un'informazione. 2 cose diverse.
Comunque qualche cosa faccio e sto raccogliendo info sulla mala gestione del tram di Opicina proprio per passarlo a a striscia ma non è semplice .... la gente ha paura ... e questa informazione la faccio anche con il mio così detto da parte tua "lamento" visto che comunque AMG è un luogo pubblico. Il guaio è che non serve ad un tubo per cambiar le cose ma almeno vengono dette.
Ti faccio un esempio pratico. Ero in contatto con l'ex assessore della cultura qui a Trieste, presidente della comunità ebraica, uomo con le palle, ora purtroppo scomparso cinquantenne per un infarto. Bene lui si dimise. Quando ebbi l'onore di parlare con lui mi spiegò che era perfettamente al corrente di tutte le magagne cittadine e che aveva le mani legate. Ma si sarebbe dato da fare. Mi disse anche che per fare aprire la seconda anta della porta del Civico Museo teatrale Carlo Schmidl, per facilitare l'entrata alle persone ci impiegò 2 o 3 mesi per i permessi. Ti basta?
Il Palazzo Gopcevich, sede del museo
Si dimise incazzato un paio di mesi dopo il nostro incontro e poi purtroppo .... se ne andò definitivamente. Viva il Lupo.
@E_428_FS Beh sai, la storia del Regno delle due Sicilie è la classica bufala storica alimentata intenzionalmente dal nazionalismo “piemontese” (e poi italiano), che politicamente è stato un precursore del far politica all’italiana, che raggiunge l'apice nel demolire gli avversari con il PCI, esperto nel demonizzare e sputtanare, avevano scuole per imparare a far politica. Non è una battuta.
Credo che usando il senno di poi se tornasse “Franceschiello” e ci fosse un referendum, l'Italia verrebbe cacciata a calci nel sedere; alla faccia del nomignolo datogli dai cronisti dell'epoca per ridicolizzare la figura del sovrano, Francesco d'Assisi Maria Leopoldo alias Francesco secondo di Borbone, per sua sfiga pure imparentato con i Savoia era un buon re ed il suo un buon governo, che ereditò dal padre. I Borbone fecero del loro regno un esempio per gli altri stati in quanto a burocrazia che funzionava ed ad industrializzazione. Poi ovviamente avrà avuto pure le sue pecche ma neppure i papi ne erano esenti con tutta la loro santità ... imposta. Tra l'altro ci sono moltissimi lati, a dir poco, oscuri sull'impresa dei 1000, conclusasi troppo facilmente.
Nessuno, credo, se lo sia chiesto ufficialmente. Paura della fine di un mito?
C'era un flotta militare notevole che incrociava al largo delle coste del regno borbonico ed il re era informato della spedizione eppure …. arrivarono a Marsala indisturbati. A Calatafini ben tremila (3.000) soldati borbonici si ritirarono quando stavano per ricacciare in mare l'invasore (??) ma il massimo fu in Calabria, dove erano di stanza circa 12.000 (dico dodicimila) soldati borbonici e ben diecimila, si arresero senza sparare un colpo.
Io non credo che ci fossero 10.000 vigliacchi o 10.000 ferventi patrioti. Ho i miei fondati dubbi.
Ovviamente non posso dare una risposta ma comincerò a cercare e chissà! Sto partendo per la tangente. Fermi tutti, indietro tutta!
In merito alle vecchie ferrovie, l’Austria insegna, una per tutte la Steyrtalbahn, la ferrovia a scartamento ridotto che unisce Steyr, cittadina stupenda (dove venivano costruite auto, camion e bus) a Linz e dove circola una vaporiera della Parenzana. La linea è in mano a privati che hanno un “piccolo impero” di mezzi, edifici e strade ferrate anche a scartamento normale, perché la cosa non si esaurisce così, sono delle ferrovie all'interno delle ferrovie, non so se mi spiego. Ci sono stato in dicembre. Dimenticavo, mi piacciono i treni a vapore.
Servus
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Titolo: Re: Museo Ferroviario di Carn Dûm
Museo Ferroviario di Carn Dûm
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