Disegni

Fin da ragazzo ho coltivato il piacere della "matita", ho sempre subito il fascino del disegno, dell'arte pittorica e della grafica in generale. Questa diverrà per anni anche la mia professione, non per caso.
Stante la mia passione per i motori e per tutto ciò che essi contribuivano a far marciare, navigare o sorvolare - e come si vedrà anche per veicoli che avessero solo ruote - mi sono sempre divertito a disegnare "veicoli su ruote" che rappresentavano i miei "questo l'ho fatto io" e "io la vorrei così".

Ho una cassa piena di disegni: su carta, cartoncino, lucidi, a matita, china, a mano libera, tecnici, quotati; auto, moto, scafi, motori, oggetti industriali, schizzi, progetti interi, esterni, interni, particolari. Prima o poi li catalogherò. Ne potrei fare un libro.

Un divertimento che non ho mai abbandonato, tra alti e bassi, e con tecniche via via diversificate; e così, nei giorni scorsi, pulendo il pc e le varie pendrive e CD di archivio di cui mi avvalgo ho riscoperto alcuni file di disegni fatti 10 anni orsono con Coreldraw, un bel programma di disegno vettoriale (e altro).
Biciclette e moto in particolare. A loro ho dedicato tempo e risorse disegnando nei particolari alcuni modelli inventati seppur chiaramente ispirati a modelli allora presenti sul mercato; ma anche con alcune varianti originali
Altre cose son di piccolo cabotaggio, una sorta di divertissement, c'è una mini-ricerca per una serie di mini-vetture e poi una mini striscia fumettistica a tema "incursione aerea", di stampo chiaramente comico.

Ce n'è altri ma ve ne faccio sconto

Mi spiace non ci sia nulla di ferroviario ... dovrò colmare la lacuna e onorare l'amico Giuseppe, oltre che un personale interesse: potrei rifare la BigBoy , vecchio pallino "Rivarossiano" mai sopito di mio padre (e mio).


Comincio con il fumetto così sorridiamo


cliccate, è grande (3.5x2.5!!)

Spesso Imagebam non mi si apre e non so perchè. Questo è uno di quei momenti, purtroppo.
Proverò dopo...

A me, comunque, piacerebbe vedere quelli fatti da te a mano su carta, qualunque essi siano. Anche schizzi a matita, anzi quelli li trovo i migliori, perchè esprimono sicuramente meglio l'idea in nuce.

Alberto

Hi, fin da ragazzo parlo da sei anni in su e anche un pochino prima, ho sempre adorato la gnocca, l'avevo nel dna ..... sarò prosaico ma è la verità ... mi son rovinato la vita ma in compenso mi son divertito .... assai. Questo a proposito di matite giovanili ... col senno di poi? Un disastro, ovviamente.

Servus fiumaroli del piffero.

Caspita che bravo!
Sono curioso anche io di vedere i disegni!

Anche io fin dalle scuole medie mi dilettavo a disegnare auto, moto, bici (in particolare i tandem) poi dalle scuole superiori anche orologi, poltrone, librerie....ma in confronto con le tue tavole i miei schizzi sembrano scarabocchi dei bambini di asilo ..

Mi sono sempre divertito a pensare ad oggetti nuovi come ad esempio: mutande usa e getta per bimbi, dinamo per bici interna al mozzo delle ruote o al mozzo dei pedali, filtro per sigarette in grado di raffreddare il fumo aspirato, bicliclette con freni a disco (avevo 14 anni quando le disegnai).
Alcuni anni dopo li ho poi trovati in commercio e mi dicevo...allora non sono idee troppo malvagie

Dovrei prendere il coraggio e provare a realizzare il filtro delle sigarette, quello ancora non esiste... chi vuol fare da cavia?

Alessandro, perchè non ci fai vedere alcuni disegni fatti a mano?
Saranno sicuramente interessanti...

Pochi giorni fa ho fatto un sogno, che ancora ho in mente.
Difficilmente ricordo i sogni fatti. Poi ora come ora i miei sogni sono solo incubi che divengono problemi immensi di giorno.
Ma questo sogno, seppure particolare ed irreale, lo voglio descrivere, perchè riguarda proprio Alessandro e i suoi disegni.
Infatti ho sognato Eigi e con lui c'ero io e la combriccola di noi di Roma, che tuttavia c'era ma non la vedevo mai.
Alessandro ci aveva invitato a casa, nel suo studio, per farci vedere disegni e altre cose, come diorami, poster, ecc.
Ma era un Eigi più giovane, più magro, ma ugualmente con la pancia, con una camiciola anni '70 e naturalmente con più capelli.
Lo studio era molto luminoso e grande. Vi si giungeva per un corridoio stretto, lungo e non intonacato. Aveva una grande vetrata che dava su un incrocio stradale e nel sogno mi dicevo "Ah, quando passo dalla strada quella vetrata che si vede è la casa di Alessandro!"
Nella camera c'erano molti disegni, tutti sparpagliati su tavoli, sedie, pavimento. E poi su un lungo scaffale c'erano molti plastici, i più rappresentavano scene di guerra o sterrati di campagna.
Tutto qua, non ricordo altro.

Avrei potuto evitare di raccontarlo, in fin dei conti non dice nulla, ma mi andava.
Buon weekend.
A.

... e invece la dice molto lunga, vecchio facocero.
Prova ad analizzare bene: vetrate, incroci ed il passato in diverse forme che si fonde a stento con la realtà, corridoi stretti ... ma non sta a me tirare le evidenti somme, bensì a te.

Servus, barcaiolo mancato.

Devo preoccuparmi!?
Far parte dei sogni di una bella topolona sarebbe lusinghiero ...
ma così!? Cosa pensare?

Posso essere un problema ... l'altra faccia ... l'idealizzazione ... la "morfeizzazione" di un disagio passeggero, di una stanchezza di mezza età ... la visualizzazione dell'io irrisolto in un corpo che contiene un forse che ci va a genio ...

Tieni duro Alberto;
sono momenti che si passano e che sembrano interminabili e insormontabili.
Dipende dal progetto che hai tra le mani e da quanto ci credi.
Se quel progetto ha basi solide e il tuo credo è forte ne uscirai temprato come l'acciaio.


Comunque ... anche se quello studio non c'è più, incredibilmente è esistito
era, però, all'inizio di un lungo corridoio e aveva una finestra molto ampia, con porta finestra e finestra vasistas, tutto vetro, molto luminosa, con un tecnigrafo (che ho "disegnato in un disegno" ), un tavolo di lavoro e vari scaffali e portarotoli e portamatite e cartelline e cartelle e fogli e fogliacci e cartoncini e tele e pennelli e colori, tanti colori Pantone sparpagliati in ogni dove e tanti disegni, progetti, brochure, foto, righe, righelli, squadre, taglierine, matite, compassi, gomme, colle ... e tanta voglia di fare, inventare, creativizzare.
E anche scatole di auto, moto, aerei e macchinine montate e smontate, giocattoli d'ogni tipo e giochi di società.

Era il mio cervello ... era.


Ora ciò che è rimasto è in una scatola, forse due.
Il resto è nei ricordi che mi allietano le giornate e che spesso mi tornano su, come i conati, per tornare a far qualcosa.



Visto che ne ho parlato ...
ecco il tecnigrafo che "disegna se stesso", per disegnare un cellulare;
non è recente, lo si capisce dal design del cellulare, stile Nokia/Ericsson:
ho utilizzato questo per esercitarmi con Coreldraw nel combinare le forme, saldarle, creare concavità, profondità, trasparenze, bottoni, ecc.
La seconda immagine è la tavola a colori, una ipotetica copertina, dello stesso oggetto.









Alberto, ti prometto che quanto prima recupererò qualche lavoro "manuale" e lo posterò

Secondo me se tu avessi realizzato un vibratore a quest'ora vivresti di rendita .....

Nokia, pfui, W Motorola